Troppo. Saggio filosofico, teologico, politico. Di E. Guglielminetti
Nel mondo c’è troppo. Ci sono troppe cose perché tutte possano starci. Eppure ci stanno. Si tratta di vedere come è possibile.
Il termine “aggiunta” individua l’esatto dispositivo (filosofico, teologico, affettivo e politico) tramite cui ciò, che pure è di troppo, tuttavia riesce a starci.
Questo libro invita il lettore a guardare il mondo sotto specie di duplicità, non applicando da fuori una categoria soggettiva, ma lasciandone emergere fenomenologicamente il valore di aggiunta: l’aggiunta cioè sta dalla parte della cosa, non siamo noi a introdurla.
Se è così, il problema di “come fa a starci” per un verso è assai più radicale di quanto potessimo sospettare (la saturazione non è una condizione provvisoria, ma strutturale: c’è sempre stato e sempre ci sarà troppo, per quanto ci si affanni a sfoltire), per l’altro è risolto in radice, perché l’escluso – ciò che è di troppo – è sempre già ammesso e perdonato, sempre già incluso.
Collegando sinteticamente fenomeni molto diversi tra loro – alcuni lontanissimi, altri vicinissimi all’esperienza dell’uomo contemporaneo (dall’esperienza quotidiana della mancanza di spazio e di tempo, alla crisi del welfare state, alle discussioni teologiche sulla Trinità) – il libro cerca di svolgere il compito tradizionale di un’opera di filosofia: dire che cos’è la realtà.
Le analisi si condensano quindi in una formula: l’essere è aggiunta. E questa la sua natura.
Edito da: Mursia Gruppo Editoriale Collana: Biblioteca di filosofia