Oblio. Di W. Procaccio

http://www.libreriafernandez.it/phpThumb/phpThumb.php?src=http://www.libreriafernandez.it/covers/9788/898/367/9788898367191B.jpg&w=180&h=286Che cosa accade a un bambino che smette di piangere nelle braccia della maestra all’asilo dopo essersi separato dalla madre e inizia a giocare con un altro bambino divertendosi e sorridendo?

E cosa, invece, a quello che non smette mai per giorni e giorni?

 

Che cosa accade all’adolescente che, abbandonato dalla fidanzata o tradito dall’amico, un giorno non sente più il graffio al cuore del dolore?

 

E cosa, invece, a chi lo sente uguale la vita intera?

 

Che cosa accade a un uomo o a una donna un minuto dopo che abbia montato una protesi di organo? E dopo un giorno? E dopo un anno?

 

Tentare una riabilitazione dell’oblio è un’operazione ardua e a suo modo coraggiosa. Una sterminata letteratura conferisce alla memoria, all’archiviazione diligente, alla testimonianza il rango di dovere etico e all’oblio quello di perdita tragica e colpevole di qualcosa che invece deve permanere.

 

Un pensiero pigro dice: ricordare è bene, dimenticare è male.

 

Il libro, a cura di Walter Procaccio, si compone di contributi del sapere filosofico, psicoanalitico e letterario e tenta di rileggere gli inganni e i tranelli della memoria e i servizi e le virtù dell’oblio o almeno di un certo oblio.

 

I numi tutelari degli autori sono Proust per la letteratura; Freud, Bion, Matte Bianco, Lacan, Ferrari per la psicoanalisi; Deleuze, Bergson, Wittgenstein per la filosofia.

 

 

Edito da: Cronopio Collana: QUADERNI DELL’ESPRESSIONE