Nuovi usi di vecchi concetti. Il metodo pragmatista oggi. Di M. Striano, S. Olivero, M. Santarelli

http://www.libreriafernandez.it/phpThumb/phpThumb.php?src=http://www.libreriafernandez.it/covers/9788/857/533/9788857533520B.jpg&w=180&h=286“Un nuovo nome per alcuni vecchi modi di pensare”: così recita il sottotitolo di Pragmatism, il celebre volume di William James datato 1907.

 

Un’espressione apparentemente modesta, che sembra sminuire la portata innovatrice della scuola pragmatista. In realtà, è proprio sulla continuità creativa tra passato, presente e futuro che si articola il potenziale rivoluzionario del pensiero di William James, John Dewey, George Herbert Mead e Charles Sanders Peirce.

 

Come insegna la teoria dell’evoluzione, le novità più radicali hanno spesso origine da un uso innovativo di strumenti e oggetti che in precedenza svolgevano funzioni differenti.

 

E così che opera il meccanismo di ex-aptazione, intuito già dagli autori pragmatisti. I saggi che compongono il presente volume traggono ispirazione da questo spirito “ex-aptivo”. In ognuno dei contributi, vecchi concetti vengono esplorati e rivisitati in modi inediti al fine di gettare luce sopra alcuni ambiti cruciali della nostra esperienza: religione, economia/diritto, politica, comunicazione, etica ed estetica, psicologia, educazione.

 

“Nuovi usi di vecchi concetti” vuole così dimostrare nel concreto come si possa mettere all’opera il metodo pragmatista e farne il perno di indagini interdisciplinari sulle difficili e complesse questioni della nostra epoca.

 

Edito da: Mimesis