Mitologie bianche. La scrittura della storia e l’Occidente

Scegliendo un percorso teorico particolarmente ardito, Young decide di tralasciare la facile critica dei discorsi egemonici dell’imperialismo e dell’orientalismo confrontandosi a viso aperto con l’etnocentrismo di alcuni dei più famosi interpreti del pensiero materialista di indipendenza ed emancipazione: Hegel, Marx, Sartre, Althusser, Foucault. Quello che viene messo sotto accusa in queste pagine è il mito – oggi in fatale declino – di una narrazione che vede l’Occidente unico protagonista e il cosiddetto Terzo Mondo relegato sullo sfondo, sorta di presenza-assenza immobile e senza tempo. Per Young teorici come Said, Spivak, Bhabba hanno dato vita a un progetto volto a decolonizzare la “Storia” e a decostruire 1′ “Occidente”, battendosi per il riconoscimento delle storie plurali del Sud e sostenendone le lotte locali. La forza sovversiva delle loro strategie mette in luce quel rapporto fra storia e teoria, fra politica e conoscenza che percorre come un filo rosso la struttura del libro e l’evoluzione stessa dei dibattiti sul postcolonialismo.