L’uomo Delinquente
Ne L’uomo delinquente, Cesare Lombroso porta all’estremo l’analisi dei caratteri somatici criminali. Si fa sempre più specifico e cerca di stabilire le caratteristiche dei tipi criminali, differenziandole in base alle anomalie proprie della categoria cui appartengono. Si delinea quindi un profilo criminologico del pazzo morale e del pazzo epilettico; segue un’analitica descrizione dei mattoidi, vale a dire individui alienati che passano per geni, ma che in sostanza sono persone comuni affette da patologie psichiche. Non c’è libertà di scelta di fronte a una certa conformazione fisica. Fisico e spirituale si fondono, così come biologia e morale. Delitti comuni e ribellismo politico. Oggi, per quanto ancora si ammetta una certa incidenza dei disturbi fisici nell’attitudine criminale, è data assai più rilevanza al contesto di crescita degli individui, all’ambiente dove sono vissuti. Se nella scienza Lombroso ha perso, non altrettanto però si può dire nella società. Ancora oggi echi delle sue teorie razziste si risentono frequentemente, soprattutto in contesti di conflitti etnici e sociali, e sulla spinta dell’immigrazione dai paesi del Terzo Mondo. Ciò dovrebbe portare a sviluppare una riflessione sul perchè, in fondo, nella vulgata, nella vita di tutti i giorni, è stato Lombroso a vincere e quali debbano essere le risposte culturali a tale fenomeno. Edizione completa di tavole illustrate