La mistica della femminilità. Di Betty Friedan
La mistica della femminilità fu pubblicato per la prima volta nel 1963, un anno decisivo per i movimenti radicali e democratici statunitensi, durante il quale iniziarono le prime marce pacifiste su Washington e i sit-in contro la segregazione razziale.
Durante quel periodo di profonda messa in discussione dello status quo, la Friedan ridefinì il ruolo della donna, gettando le basi teoriche e politiche della “seconda ondata” del femminismo, quella del 1968. In questo testo l’espressione “mistica della femminilità” indica il modello marito-figli-casa che veniva imposto senza tener conto delle reali aspirazioni a una vita lavorativa e sociale diversa e paritaria.
Un modello che doveva essere superato con la nascita di una nuova identità femminile, in sintonia con i rapidi cambiamenti culturali ed economici, e che richiedeva alla classe dirigente maschile il libero accesso delle donne a tutti i campi professionali.
A cinquant’anni dala sua prima apparizione, questo libro viene ora riproposto con un nuovo capitolo introduttivo in cui l’autrice ravviva il dibattito aprendolo a nuove riflessioni: “Non si può andare avanti come se la questione riguardasse solo le donne. C’è una nuova urgenza che riguarda gli uomini, la loro identità virile e il loro modo di vedere se stessi e la società in cui vivono”.
Edito da: Castelvecchi Collana: I timoni