LA MANGIATOIA di Michele Bocci e Fabio Tonacci

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La presentazione e le recensioni di “La mangiatoia. Perché la sanità è diventata il più grande affare d’Italia”, saggio di Michele Bocci e Fabio Tonacci edito da Mondadori. Vi siete chiesti perché esiste la giornata nazionale della stipsi? O quella dedicata alla timidezza? Ci fanno sentire costantemente malati, così le aziende incassano miliardi vendendo farmaci inutili. Tutto è business nello sgangherato mondo della sanità italiana. Sono un affare gli anziani: spuntano dovunque residenze assistenziali abusive che sembrano «lager», e il ministero non sa nemmeno quante siano. Sono un affare le mamme: vengono convinte a fare decine di esami inutili e a partorire con il cesareo, così le Asl guadagnano di più. Ci sono policlinici dove gli universitari si spacciano per specialisti, e ci sono ospedali minuscoli senza pazienti, che però restano aperti solo per assicurare il posto (e lo stipendio) ai primari. E poi, tangenti sui grandi appalti, malaffare tra dirigenti, case farmaceutiche che schedano i dottori per corromperli, valvole aortiche che costano il triplo del normale. Tutto, sempre, sulla nostra pelle. L’articolo 32 della Costituzione, «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti», è una bugia. Non vale più. Non per tutti, almeno. La verità è che lo Stato non riesce più a garantire la nostra salute. Nonostante spenda 114 miliardi di euro all’anno in sanità, 2 milioni di italiani non possono accedere alle cure pubbliche. Esodati per colpa di ticket diventati troppo cari a causa dei debiti accumulati da amministratori scellerati. Un esempio? Nella sola Asl 1 di Massa Carrara è stato scoperto un buco di 420 milioni di euro. Quante prestazioni sono state tagliate per ripianarlo? Ai cittadini del Lazio non va meglio. Pagano una delle Irpef più alte del Paese per i debiti miliardari accumulati nel settore dal 2001 al 2006.