La Corte europea dei diritti dell’uomo. Quarto grado di giudizio o seconda Corte costituzionale? di C. Padula (a cura di)
La CEDU è stata incorporata nell’ordinamento italiano sin dal 1955 e dal 2001 essa vincola il legislatore italiano. Davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo si possono contestare, per violazione dei diritti garantiti dalla CEDU, tutti gli atti delle autorità pubbliche (leggi, sentenze passate in giudicato, pronunce della Corte costituzionale) e gli organi pubblici sono poi tenuti a conformarsi alle decisioni adottate dalla Corte europea. Si può dunque ritenere che il ricorso a Strasburgo attivi un quarto grado di giudizio e si può assimilare la Corte europea ad una seconda Corte costituzionale? Una legge censurata a Strasburgo può essere disapplicata dal giudice? Questo volume cerca di dare una risposta a queste domande (e a molte altre), attraverso il contributo di autorevoli studiosi. Con scritti di Luca Antonini, Andrea Cardone, Marta Cartabia, Fabio Corvaja, Andrea Guazzarotti, Elisabetta Lamarque, Carlo Padula, Andrea Pin, Giorgio Repetto.