Il sorriso dello stregatto. Figurazioni di genere e intercultura
“Il sorriso dello Stregato” incrocia due temi tra il teorico e il narrativo: il rapporto fra figura e azione nella cultura delle donne, e la declinazione dell’affetto nella letteratura e nell’arte – da espressione dell’essere a passione e sentimento. I saggi discutono di transizioni nelle guerre, nelle migrazioni, nelle inquietudini di scrittrici e artiste di ieri e di oggi, interrogando in vario modo i codici e il potere. Rappresentano figure, figurazioni, mappe cognitive radicate nell’indagine della soggettività e del corpo femminile; evidenziano passaggi, dislocazioni, transiti fra culture e linguaggi, percorsi urbani e confini-recinti, affetti tristi e/o negativi. Madeleine de Scudéry, una nonna caraibica, le Futuriste, Käthe Kollwitz e Hanna Höch, Gina Pane, Cindy Sherman, Shirin Neshat e Marjane Satrapi, si incrociano con scrittrici migranti come Kaha Mohamed Aden, Igiaba Scego, Dionne Brand, Kamila Shamsie, Suad Amiry, rifugiati e non-persone nella Porta Sud della Fortezza Europa. Tra di loro e con loro si svolge il discorso sull’affetto, in un viaggio neurale attraverso l’intreccio corpo-mente che porta a ripensare affetto e tecnologia insieme. E infine una domanda: con tanta ricchezza passata e presente, che ne è del talento delle donne?