Il buio e la luce. Diritti sociali e civili nel racconto di una donna. Di A. De Simone

http://img3.libreriauniversitaria.it/BIT/240/525/9788820755256.jpgIl racconto si articola intorno ad alcuni eventi: la vicenda atroce dei figli definiti “figliastri” nei certificati anagrafici: una narrazione che parte dall’infanzia in un borgo di montagna e si sviluppa fino al percorso parlamentare che porta alla cancellazione di quell’infamia: il terremoto fisico che il 23 novembre dell’80 devasta l’Irpinia e il terremoto morale che offende e macchia la ricostruzione, intrecciandosi al crepuscolo dei valori che segue il crollo del muro di Berlino; il percorso di circa venti anni per avere una legge contro la violenza sessuale; un viaggio tra gli emigrati che, costretti dalla necessità a lasciare il paese natio, nella loro seconda patria hanno ricostruito nomi e luoghi della prima.

 

Il filo che lega le diverse parti è il cammino compiuto dalla protagonista, la capacità di trarre forza dalla vita vissuta: il presente discende da un “prima” di conoscenze, esperienze, sofferenze patite e prepara un “dopo” di liberazione e di risoluzione di problemi singoli e collettivi.

 

Attraverso il filo dei ricordi Alida (il nome deriva da quello della madre) ritrova le ragioni del suo agire da adulta, della sua voglia di esistere e di esigere dei diritti.

 

Una narrazione che, partendo dalle radici, consente di accedere alla compiutezza del proprio essere che è gioia e dolore, buio e luce.

 

Edito da: Liguori