Filosemitismo. Il nuovo filosemitismo europeo e il «campo della pace» in Israele
Tra gli scritti recenti di Yitzhak Laor, “Reflection on the Study of History”, è un saggio satirico dove si raccomanda che i generali responsabili della prima guerra in Libano non possano più partecipare ad altre azioni militari; il testo è stato scritto nel 2006, quattro mesi prima dell’ultima, devastante guerra di Israele in Libano. “Il nuovo filosemitismo europeo” è il suo ultimo saggio, uscito nell’autunno del 2007. In esso, l’autore denuncia la politica militare e oppressiva di Israele verso i palestinesi, la strumentalizzazione propagandistica della stessa Shoah in funzione antislamica e antiaraba, per contrastare l’immigrazione in Europa, in accordo con i progetti imperialisti degli USA e gli interessi neocolonialisti dei paesi occidentali. Un processo di mistificazione sostiene la violenza nei territori occupati, l’apartheid in Israele nei confronti dei cittadini arabi, le discriminazioni interne a Israele contro la “minoranza” sefardita, che pure rappresenta il 60 per cento della popolazione. L’autore rileva come alcuni intellettuali israeliani assumano il ruolo di esorcizzare, per conto dell’opinione pubblica europea, l’odio e la paura per l’islam e per gli arabi e il compito riconosciuto di garantire in Medio Oriente un baluardo in difesa della civiltà occidentale che in cambio accoglie anche, con convenzionale e unanime favore, i modi ipocriti della propaganda diffusa da tutte le loro opere.