Dr. phil. Milena Rampoldi: Khalil Gibran. Il racconto Wardé Al-Hani di Gibran fra autobiografia e critica sociale
In questo saggio sul noto poeta e scrittore libanese Khalil Gibran (1883-1931), l’autrice, Dr. phil. Milena Rampoldi, presenta innanzitutto la biografia dell’autore, collocandola nella situazione storica e culturale-religiosa del suo tempo. Gibran critica fortemente il sistema feudale e la chiesa maronita del suo Paese, visti come ipocriti e oppressivi. Nel racconto su Wardé Al-Hani, contenuto nella raccolta Spiriti Ribelli Gibran affronta la storia di una donna, costretta a sposare un uomo che non ama e poi liberata dal vero amore. Tutta la trama si sviluppa all’insegna di un mondo manicheo, colmo di contrap-posizione tra le istituzioni sociali e lo spirito umano individuale, tra la religione e Dio, tra le forzature sociali e la libertà individuale nella dimensione dell’amore e della spiritualità. |
Nel primo capitolo sulla biografia di Gibran l’autrice lo paragona con Hermann Hesse, contrapponendolo poi a Nietzsche nell’esor-dio di Also sprach Zarathustra. Si conclude leggendo queste pagine come sia difficile inquadrare Khalil Gibran, inserendolo in una particolare corrente letteraria.
Infatti Gibran è senza dubbio un genio sfuggente, difficile da classificare. Nel secondo capitolo la Dr. phil. Milena Rampoldi affronta poi il racconto su Wardé Al-Hani, redatto dall’autore nel 1908 in lingua arabo e facente parte della raccolta Spiriti Ribelli. Segue poi un breve excursus riguardante l’ermeneutica per poi tracciare le singole tappe della trama del racconto. Il mondo sociale e familiare nel racconto viene vissuto come oppressivo. Alle istituzioni religiose e sociali ipocrite e caratterizzate dalla coercizione, Gibran contrappone l’essenza spirituale e divina dell’anima. Anche matrimonio e amore si contrappongono in senso dualistico. E’ bellissimo il simbolismo che trasmette Gibran in questo racconto, in cui ad un certo punto cede la parola alla protagonista del racconto per collocarsi a un piano inferiore rispetto al suo. Il racconto è il discorso di un’anima femminile, di un mondo visto ed interpretato tutto al femminile. Esprime il mondo di una donna che ama, di una donna che vive e che si contrappone al mondo sociale e religioso della sua epoca. Nella parte finale del saggio l’autrice riporta alcune pagine del racconto tradotte in italiano. Eccone un passaggio significativo che vorremmo citare in questa sede:
“Quando mi svegliai, percepii queste cose, capii che la felicita di una donna non consiste nella gloria dell’uomo e del suo dominio, e neppure nella sua generosità e nella sua clemenza; ma consiste nell’amore che unisce lo spirito di lei con quello di lui; e consiste nel versare l’amore della donna nella cuore dell’uomo, rendendoli un unico membro nel corpo della vita, una sola parola sulle labbra di Dio…”
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Dr. phil. Milena Rampoldi di ProMosaik e.V.
Il mondo è variopinto.
Il mondo è un grande mosaico pieno di colori, composto di moltissimi sassi diversi collegati tra loro per mezzo di ponti interculturali e interreligiosi.
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