Culture interdette. Modernità, migrazioni, diritto interculturale di Mario Ricca (Autore)

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Per un migrante entrare in contatto con le leggi del paese d’accoglienza costituisce una delle esperienze più enigmatiche e sconvolgenti a cui sia esposto. Attraverso il dislocamento spaziale viene assoggettato a un regime giuridico che per lui resta in gran parte culturalmente opaco. I codici espliciti – gli obblighi di legge – non lasciano trapelare il vastissimo non detto che presuppongono e custodiscono, il sapere implicito al quale gli autoctoni hanno accesso da sempre e che è portatore di una normatività di diverso genere, ma altrettanto imprescindibile per la convivenza quotidiana. Nella violazione della legge, a collidere sono in particolare i sommersi culturali spesso ignorati dagli individui stessi, ed è a quel livello che la difficoltà deve essere sanata. Se ne incarica una disciplina nuovissima, destinata ad assumere una funzione strategica nella nostra società multietnica: il diritto interculturale. Nel primo saggio che ne esplora i principi e ne declina le finalità, Mario Ricca convoglia nel dominio giuridico conoscenze preziose finora lontane dai suoi confini, attinte innanzi tutto dall’antropologia e dalla semiotica. Approccio interdisciplinare indispensabile ad allestire la piattaforma concettuale per l’incessante processo di transazione che esige ogni diritto vivente. Perché nel volto dello straniero alle prese con la legge scorgiamo, come in un’immagine rovesciata, il futuro di una cittadinanza planetaria.