Cristina Quattrone: traduzioni per la pace e i diritti umani
di Milena Rampoldi, ProMosaik e.V. – Eccovi la mia intervista con Cristina Quattrone, traduttrice freelance madrelingua italiana. Di se stessa mi dice: “Sono nata all’estrema punta dello stivale, in una terra piena di contraddizioni di vario tipo, che balza agli onori della cronaca per avvenimenti non sempre piacevoli, che ami e odi al tempo stesso, perchè suo malgrado fa sì che ti sia cucito addosso una sorta di “marchio dell’infamia”, da cui spesso non riesci a staccarti (non perchè lo si voglia, ma per fatti contingenti e concetti precostituiti) e per colpa del quale devi dimostrare che una realtà alternativa a quanto si vede negli organi d’informazione esiste. Amo il mio lavoro e sono convinta che solo la cultura ci tirerà fuori dal pantano in cui stiamo annaspando giorno dopo giorno.”
Milena Rampoldi: Che importanza hanno le traduzioni?
Cristina Quattrone: Sono importanti perchè, se ben fatte, contribuiscono a fornire una visione delle cose multicentrica e non egocentrica. Costituiscono un primo approccio a una nuova cultura o un nuovo settore della conoscenza, nonchè un trampolino di lancio per ulteriori approfondimenti,valutati di volta in volta dal fruitore della stessa.
MR: Che cosa significa per te personalmente tradurre?
CQ: Scoprire nuove culture e provare a “immergermi dentro”, anche se per un periodo di tempo limitato alla traduzione stessa. Mentre traduco, ho l’occasione di ampliare i miei orizzonti, scoprendo talvolta cose mai avrei immaginato e che spesso si sono rivelate utili nella vita di tutti i giorni. Ogni settore ha la propria peculiarità e ogni occasione, ogni traduzione è una fonte di cultura che noi professionisti de lsettore siamo chiamati a divulgare.
MR: Quali sono secondo te le strategie migliori per promuovere il dialogo interculturale?
CQ: Qualcosa basata sulla promozione della cultura in ogni sua forma; anche il cibo fa parte delle cultura di un popolo; quante volte, al supermercato, ci è capitato di guardare per caso nel carrello di qualcuno, anche solo alla ricerca di un’idea su cosa preparare per cena; ecco, se possiamo dire “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”, possiamo anche capire gli usi e i costumi di un popolo attraverso ciò che mangiano. Creare un evento di degustazione ad esempio, può contribuire a scambiarsi consigli su ricette, ingredienti e magari fare nuove scoperte
MR: Che cosa significa per te empatia interculturale e interreligiosa?
CQ: Comprendere le ragioni dell’altro, indossando per un attimo “lenti di diverso colore”. Capire come mai al mondo si verifichino certe condizioni e comprendere ciò che spinge un individuo ad operare certe scelte, sforzarsi di dialogare nel pieno rispetto della diversità, laddove questa non sia considerata come un fattore negativo,ma come fonte di ricchezza e occasione di riflessione.
MR: Un giornalismo al plurale promuove la lotta alla discriminazione e al razzismo. Che ne pensi di questo?
CQ: Non esiste una verità precostituita. Esistono tante verità, quante sono le sensibilità di ognuno di noi. Numerose sensibilità potrebbero esserci utili per costruire il nostro libero pensiero e orientarci di conseguenza, senza però che tale pensiero debba considerarsi assoluto. I fatti odierni non sono confortanti al riguardo; l’Italia è scivolata ancora nella classifica dei paesi in cui vige la libertà di stampa e sempre più gente preferisce sondare altre fonti (online) per farsi essa stessa un’idea, raccogliendo il maggior numero d’informazioni possibili. Spesso, le linee editoriali sono molto rigide in ta lsenso e non è detto che la notizia sia sempre riportata nella sua interezza.
http://promosaik.blogspot.com.tr/2016/04/cristina-quattrone-traduzioni-per-la.html