Cristiani e musulmani. Quattro precursori di un dialogo possibile: Massignon, Abd el-Jalil, Gardet, Anawati

La lunga e sofferta storia delle relazioni tra cristiani e musulmani ha conosciuto tappe difficili. In epoca recente la promulgazione della Dichiarazione conciliare Nostra aetate sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane è apparsa agli occhi di molti come una felice sorpresa. Se il testo della Dichiarazione riflette un nuovo modo di apprezzare la fede dei musulmani e di valutare positivamente i contenuti dell’Islam, cioè è dovuto anche agli scritti e all’attività di alcuni cristiani d’avanguardia. Tra di loro emergono i profili di quattro “precursori”: Louis Massignon, Jean-Mohammed Abd el-Jalil, Louis Gardet e Georges Anawati. Essi hanno voluto superare i “non pochi dissensi e inimicizie sorti tra cristiani e musulmani nel corso dei secoli”, sforzandosi di esercitare sinceramente la mutua comprensione” giacché erano tutti impegnati “a difendere e promuovere insieme (ai musulmani), per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”.