Contro il reato di immigrazione clandestina. Un’inutile, immorale, impraticabile minaccia. Di G. Ferrero

http://img3.libreriauniversitaria.it/BIT/240/415/9788823014152.jpgNel cosiddetto “pacchetto sicurezza” è stato introdotto il reato di immigrazione clandestina, cioè di ingresso o permanenza irregolari nel nostro territorio.

 

Il passaggio dall’area dell’illecito amministrativo a quella penale ha notevoli ripercussioni sul piano etico, sociale e giuridico ed è in netto contrasto con la tradizione e la cultura italiane.

 

Ma oltre a costituire un motivo di disonore per il nostro paese, la legge in questione è affetta da gravi imprecisioni tecniche, da numerose violazioni costituzionali, da un elevato costo a carico dello Stato e dalla sua sostanziale inapplicabilità sul piano concreto.

 

A peggiorare le cose è sopravvenuta l’iniziativa del cosiddetto “respingimento collettivo”, facendo così venire meno il diritto d’asilo, diritto unanimemente riconosciuto dalla tradizione dei popoli civili e dal diritto internazionale.

 

L’autore si sofferma infine sulla ambigua sanatoria delle cosiddette “badanti”, dalla dubbia legittimità costituzionale e dalle molteplici difficoltà applicative, confermate dal ridotto numero di richieste presentate alla scadenza del termine previsto.

 

Edito da: Ediesse Collana: Saggi