Confini immaginari. Arte e intercultura in una prospettiva inclusiva

L’analisi del rapporto tra arte e intercultura è essenziale per aiutarci a capire la rapida trasformazione che i percorsi educativi stanno attraversando oggi. Dentro e fuori la scuola, i processi di formazione sono caratterizzati in modo crescente da pressioni verso l’impoverimento e l’omogeneizzazione dei contenuti e delle modalità di apprendimento: un numero sempre più ristretto di discipline (italiano, matematica, scienze) viene ritenuto cruciale per il curricolo, mentre l’uso del procedimento analitico assume un ruolo privilegiato rispetto ad altre modalità di pensiero più generative e divergenti. In un paesaggio educativo in cui è l’economia di mercato a determinare quali sono le priorità per la formazione delle persone, si finisce per incoraggiare la diffusione di una modalità di ragionamento e relazione con la realtà lineare e uniforme, anziché sviluppare le doti di flessibilità e creatività di pensiero di cui ciascuno di noi è portatore, e che risultano indispensabili per affrontare le sfide poste dal nostro essere parte di un mondo che diviene sempre più complesso. Il volume mostra come l’intreccio di arte, intercultura ed educazione possa dare origine a esperienze didattiche e buone prassi in grado di favorire processi attivi di inclusione e apprendimento, rivolgendosi quindi ai futuri insegnanti oltre che ai docenti in servizio.