Città nude. Iconografia dei campi profughi

Slums, campi per rifugiati, banlieux, favelas insediamenti abitati da 50, 100 fino a 500 mila abitanti rappresentano un insieme di nuove territorialità e geografie che abbandonano il tranquillo piano euclideo, per spostarsi su spazialità fratturate, sconnesse e conflittuali: pacthworks di entità anonime, negazione di ogni possibilità del luogo o città? Il volume tenta di rispondere a questa domanda procedendo attraverso un’analisi teorica ed empirica. In una sorta di camera degli specchi, partendo dal campo per rifugiati di Kakuma in Kenya, il testo sviluppa l’analisi delle dimensioni identitarie, storiche e relazionali dei campi per determinarne la presunta dimensione urbana.