Chiesa, pace e guerra nel Novecento. Verso una delegittimazione religiosa dei conflitti

L’atteggiamento della chiesa verso la guerra è oggetto di interesse a vari livelli: dalle posizioni internazionali alla dimensione soggettiva e di coscienza. La categoria di “guerra giusta” è tuttora al centro di un dibattito articolato che trova ragione nella tensione tra il richiamo evangelico al rifiuto della violenza e la necessità di governare una società in cui l’ordine può essere imposto anche con le armi. Questo volume ricostruisce lo sviluppo delle posizioni cattoliche rispetto alla guerra nel corso del Novecento a partire dalla proclamazione della Grande Guerra come “inutile strage” da parte di Benedetto XV fino alla condanna della giustificazione di ogni violenza bellica in nome di Dio da parte di Giovanni Paolo II. È un percorso assai tormentato, dove la costante invocazione della pace – sempre più pressante, man mano che aumenta il potere distruttivo degli ordigni bellici – si accompagna al ribadire la liceità morale della guerra (almeno difensiva).