Appunti in tema di tutela dei diritti umani nell’epoca delle guerre globali. Di S. Piazza

http://img3.libreriauniversitaria.it/BIT/240/743/9788871787435.jpgLa disponibilità di modelli concettuali flessibili e culturalmente giustificati costituisce una premessa irrinunciabile per poter approntare analisi accreditabili di un problema che attraversa, oramai longitudinalmente, tutte le nostre società a livello planetario: quello dell’aggressione ai diritti umani nell’epoca delle guerre globali.

 

Problema che esige l’individuazione di nuovi o rinnovati paradigmi conoscitivi, insostituibili, per non scadere nella demagogia, nella ideologia e nella apologia dei diritti umani, da considerarsi, forse, come vulnera esiziali per le prassi di tutela concreta dei diritti fondamentali e per la protezione giuridica dei medesimi, in quanto subdole metodiche manipolative in grado di giustificare, ‘in nome dei diritti umani’, la pianificazione del loro annientamento, ovvero le guerre preventive, la violenza globalizzata, le ingerenze ‘umanitare’; ed in grado di dissimulare gli interessi indicibili delle potenze neoimperiali e la loro natura intrinsecamente belligena, fomentata dal terrorismo globale.

 

Opporre alle visioni strumentali dei diritti umani, inoculate nei corpi sociali dai potentati clanocratici globali e nazionali, l’approccio scientifico, tecnico-giuridico, e quindi necessariamente problematico ed antidogmatico, significa contribuire a sviluppare un’educazione ai diritti umani fondata su capacità di ragionamento, su attitudini critiche e non su di una ossequiosa accondiscendenza ad un’immobilità apatica, mortificante ogni istanza emancipatrice e pertanto inibente una cittadinanza attiva e consapevole, nonché funzionale alle scorrerie dei poteri planetari, sempre più pervasi dalle tentazioni della violenza e della guerra, pronti, come sono, a rigettare i loro subalterni nell’inferno dei diritti umani.

 

Edit da: CLEUP